Massimo Crivellari fotografa le opere di architettura presenti sul territorio in cui opera il Consorzio, le centrali, le dighe, le canalizzazioni, ponendo particolare attenzione ai dettagli che raccontano il passare del tempo. La scelta della luce crepuscolare per alcuni manufatti rende gli elementi “privi di ombre, immersi in una luce diffusa, rarefatta e tenue” invece “l’oggetto-struttura, isolato dal suo usuale contesto antropico, interagisce e si fonde con l’acqua la cui spumosità viene volutamente enfatizzata per elevarla a una dimensione quasi mistica”.
Non ho inventato, né aggiustato nulla. Ormai non si tratta più di “creare”. L’essenziale è ciò che si è osservato. Joseph Roth, Fuga senza fine